giovedì 30 ottobre 2008

Pierpa'

Nella vampa abbandonata del sole mattutino - che riarde,
ormai,radendo i cantieri, sugli infissi
riscaldati - disperate
vibrazioni raschiano il silenzio
che perdutamente sa di vecchio latte,
di piazzette vuote, d'innocenza.
Già almeno dalle sette, quel vibrare
cresce col sole. Povera presenza
d'una dozzina d'anziani operai,
con gli stracci e le canottiere arsi
dal sudore, le cui voci rare,
le cui lotte contro gli sparsi
blocchi di fango,le colate di terra,
sembrano in quel tremito disfarsi.
Ma tra gli scoppi testardi della
benna, che cieca sembra, cieca
sgretola, cieca afferra,quasi non avesse meta,
un urlo improvviso, umano,
nasce, e a tratti si ripete,
così pazzo di dolore, che, umano,
subito non sembra più, e ridiventa
morbido stridore. Poi, piano,
rinasce, nella luce violenta,
tra i palazzi accecati, nuovo, uguale,
urlo che solo chi è morente,
nell'ultimo istante, può gettare
in questo sole che crudele ancora splende
già addolcito da un pò d'aria di mare...
A gridare è, straziata
da mesi e anni di mattutini
sudori - accompagnata
dal muto stuolo dei suoi scalpellini,
la vecchia scavatrice (...)

da "Il pianto della scavatrice" P.P.Pasolini

4 commenti:

The Coach ha detto...

Me fai un riassunto che me pare troppo lungo?
E poi quand'è che cominci apparlà de carcetto?

Marilena ha detto...

Hi hi hi!!!!! Cmp er Pasolini ve se sarebbe bevuti a tutti a calcettoooooo !!!!!

The Coach ha detto...

Agli artri forse sì (specialmente a Seru)... Ma ar Cocc puro PPP se 'nchina!

Bored ha detto...

A cuggì, so io cor nome de plume nouveau! Maya è stata progettata alla Sanrio, non l'avevi capito?