lunedì 9 aprile 2012

Michele Sovente voce flegrea




Nato e vissuto a Cappella, una frazione del comune di Monte di Procida, in provincia di Napoli, nella zona dei Campi Flegrei, ha insegnato Antropologia culturale presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli ed ha collaborato col quotidiano Il Mattino.

Considerato uno dei tre maggiori poeti napoletani contemporanei neodialettali, insieme a Achille Serrao e Tommaso Pignatelli, si connota per lo stile di scrittura estremamente originale che mescola latino, italiano moderno e napoletano vernacolare. Egli stesso giustifica questo connubio come

« scaturito da un impulso interno, dal bisogno di portare alla luce schegge sonore, barlumi di una età lontana dai contorni fiabeschi e primitivi, manifestazioni di energia vitale, di fisicità, figure e gesti elementari, nuclei di pensiero e di visionarietà che configurano un universo dove fascino e paura, sortilegio e smarrimento, solitudine e fusione con la natura procedono sempre all’unisono. Da qui discende il mio convincimento che tra latino, italiano e dialetto non ci sono divergenze o contrapposizioni »


Nel 1990, Radiotre ha trasmesso il radiodramma In corpore antiquo tratto dal suo Per specula aenigmatis con la regia di Giuseppe Rocca.

Nel 1998 riceve il Premio Viareggio-Rèpaci, sezione "Poesia", per il suo libro Cumae.

Nel 2001 la Giuria del Premio Elsa Morante-Comune di Bacoli, presieduta da Dacia Maraini, ha assegnato uno speciale riconoscimento alla sua attività di poeta.