mercoledì 5 marzo 2008

Europa molto amore - Giorgio Scerbanenco




Incipit:


Non si può ammazzare un uomo con un colpo di borsetta; eppure l'uomo al volante era proprio morto.
La macchina del resto era sbandata, perchè l'uomo era caduto come fulminato, e si era fermata per miracolo solo strisciando contro la parete rocciosa della montagna. Non respirava, il cuore era fermo - Barbara aveva seguito una volta a Berlino un corso serale di pronto soccorso - l'occhio era completamente senza riflessi, impietrito.
Non si poteva sbagliare, il signor Pierre era morto.
Freddamente, da fredda berlinese, Barbara guardò bene la sua borsetta: era una piccola borsa da sera, in blu scurissimo, ma con delle enormi cerniere dorate decorative, di solido metallo, terminanti in due specie di punte.
Quando il signor Pierre l'aveva colpita brutalmente, facendole uscire sangue dal naso e dalla bocca, lei istintivamente aveva usato la borsetta come arma e l'aveva colpito con le due aerodinamiche punte della cerniera.
Lì. Ecco, si vedeva dove. A oltre sessant'anni, forse, le ossa parietali del signor Pierre non erano più così robuste come in gioventù.
(...)

2 commenti:

Serusuke ha detto...

Ricostruire la tua anima attraverso il puzzle delle citazioniriportate nel blog è opera pressoché impossibile, ma questa è una delle prime volte che riesco a leggere fino in fondo uno sproloquio pubblicato. potenza di questo incipit, dell'incipit in genere (primo capitolo della mia tesi di laurea). approposito, che libro è?

Marilena ha detto...

il libro si chiama EUROPA MOLTO AMORE ed è di G. Scerbanenco!!!Le protagoniste sono due ragazze che fuggono da questo omicidio commesso (da una delle due), ma non voluto e anche in fondo giustificato dalla natura criminale del signor Pierre. Barbara e Ornella, due viaggiatrici sprovvedute, si ritrovano in macchina con questo viscidone del signor Pierre per un passaggio verso la Francia. Questo inizio con cadavere da borsettata in faccia è tragico, non direi "ironico" ma più da sorrisetto accennato su un volto semi-serio ed aquilino, quello del grande Scerba.