martedì 27 novembre 2007

Ai poeti resta da fare la poesia onesta


Da "Mediterranee" (1946)


Amai trite parole che non uno

osava. Mi incantò la rima fiore,

amore,

la più antica difficile del mondo.


Amai la verità che giace al fondo,

quasi un sogno obliato, che il dolore

riscopre amica. Con paura il cuore

le si accosta, che più non l'abbandona.


Amo te che mi ascolti e la mia buona

carta lasciata alla fine del mio gioco.


Umberto Saba

...il gioco con le carte è metafora della vita e la "buona carta" di Saba è la poesia.
Questa poesia la porto sempre con me.
Lo stesso pezzetto di carta su cui è scritta viene trasferito e riappiccicato di anno in anno nella mia nuova agendina.
Ogni tanto, quando mi dimentico di me stessa, la leggo e mi ritrovo.

Nessun commento: