sabato 13 ottobre 2007

Robbe Pan e l'Isola che c'è




Questa poesia la dedico a quello stronzetto di Robbe-Roberto, capoccione dalla ulissica mente colorata, che ha sempre beffardamente combattuto contro gli déi e li ha sempre inculati.

Itaca

Se ti metti in viaggio per Itaca

augurati che ti sia lunga la via,

piena di conoscenze e d'avventure.

Non temere Lestrigoni e Ciclopi

o l'irascibile Posidone:

nulla di ciò troverai mai per strada

se mantieni elevato il pensiero, se un'emozione

eletta ti tocca il corpo e il cuore.

Non incontrerai Lestrigoni e Ciclopi

né Posidone l'arcigno

se non li porti dentro, nel tuo cuore,

se non è il cuore a alzarteli davanti.

***

Augurati che ti sia lunga la via.

Che siano molti i mattini estivi

in cui soddisfatto e felice

entri in porti mai visti prima;

fai scalo negli empori dei Fenici

e acquisti belle mercanzie,

madrepore e coralli, ebani e ambre,

e ogni sorta d'aromi voluttuosi,

quanti più aromi voluttuosi puoi;

e va' in molte città d'Egitto,

a imparare, imparare dai sapienti.

***

Tienila sempre in mente, Itaca.

La tua meta è approdarvi.

Ma non far fretta al tuo viaggio.

Meglio che duri molti anni;

e che ormai vecchio alla tua isola attracchi,

ricco di quel che guadagnasti per via,

senza aspettarti da Itaca ricchezze.

Itaca ti ha donato il bel viaggio.

Non saresti partito senza lei.

Questo solo ha da darti.

***

E se la trovi povera, Itaca non ti ha illuso.

Sei diventato così esperto e saggio

che avrai capito che vuol dire Itaca.

Costantino Kavafis

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